Il corpo di Luis Espinal, sequestrato in Bolivia dagli squadroni della morte al servizio della dittatura dei colonnelli Luis Garcia Meza e Luis Arce Gómez, viene ritrovato il 22 marzo 1980 nei pressi di La Paz, torturato e crivellato da 17 colpi di pistola. Padre Espinal non smise mai di schierarsi con decisione dalla parte degli ultimi, anche quando divenne chiaro che una tale condotta, politicamente scomoda, lo avrebbe portato al martirio.
Ci restano le sue parole. Il paese non ha bisogno di martiri, ma di costruttori (…) e se questi ultimi, un giorno, saranno chiamati a dare la vita, lo faranno con la semplicità con cui si assolve a un impegno in più e senza gesti melodrammatici.
Il tuo calendario è preziosissimo. Siamo gente che dimentica facilmente, ormai. Non solo, ma stiamo abituando la nostra mente e il nostro cuore ad accettare tutto, passivamente. La paura ci induce a entrare nei recinti come un gregge. Per contrastare questa tendenza che finisce per alimentare l’ampia fascia grigia di chi sta sempre in silenzio, o quella altrettanto irrazionale dei perennemente arrabbiati, servono anche i piccoli atti quotidiani. Come uscire da scuola in gruppetti tranquilli e non come una truppa disciplinata, etero-disciplinata. Tutto si tiene in una definizione di eroismo alla nostra portata, nella possibilità che abbiamo di dire no, o “preferirei di no”.
Grazie, come sempre, Renata
Già. Instillando la paura si governa facilmente. Molto meglio la paura del panem et circenses, se vuoi compattare e massificare una popolazione e farla muovere come e dove ti pare. La vecchia strategia della tensione è sempre buona.
Il calendario degli eroi vuole essere una raccolta di testimonianze che raccontano invece la luce in mezzo a tanta oscurità. Sono le stelle grazie alle quali si muove il navigare di tanti piccoli gesti quotidiani e sconosciuti.