Calendario degli eroi: 8 maggio – Giuseppe Impastato

Peppino ImpastatoPeppino Impastato fu ucciso dalla mafia la notte tra l’8 e il 9 maggio 1978. Ma non si può frantumare la bellezza. Neanche se hai torturato quel corpo, poi l’hai legato sui binari della ferrovia tra Trapani e Palermo e l’hai fatto saltare col tritolo. Le sue parole restano, così come resta indelebile la testimonianza di un amore gridato a una terra malata, che lo lasciò solo e provò perfino a diffamarlo. Continua a leggere

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In adversa ultra adversa

VannacciChe il generale Roberto Vannacci spari idiozie sugli argomenti più disparati ormai non è una novità. Dire la sua su qualsiasi cosa è evidentemente un diritto a cui non sa rinunciare. Magari da un generale dell’esercito, capo di stato maggiore del Comando delle forze operative terrestri (come leggo sul web), ti potresti aspettare una maggiore propensione alla ragionevolezza, un equilibrio e una certa familiarità con l’esercizio dell’intelletto. Magari, invece no. Continua a leggere

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Marama

MaramaMarama in lingua Maori significa luna. L’abbiamo chiamata così perché i primi tempi arrivava sempre di notte e poi spariva alle prime luci del giorno. Veniva a dormire. Per farlo aveva scelto una cassetta di legno che avevo messo da una parte in attesa di capire cosa farci. La scritta stampata sul lato testimoniava amaramente che in origine aveva contenuto munizioni militari. Ha finito per dare rifugio a una gatta. Continua a leggere

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Come può uno scoglio

faraglione-piramide-di-Ball-in-TasmaniaQualche giorno fa una studentessa ha contestato l’attuale ministro dell’Istruzione durante la presentazione di un suo libro in una libreria di Roma. A quella della studentessa si è poi aggiunta anche la contestazione dell’insegnate e scrittore Christian Raimo. Giuseppe Valditara non ha battuto ciglio. Dire stupidaggini a proposito di valutazione e poi anche sul ridimensionamento delle scuole è evidentemente una prerogativa che spetta ai ministri. Così come la tracotanza e l’indifferenza. Continua a leggere

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L’infantilismo delle giovani generazioni

stupore anni 70Una cosa è essere bambini, un’altra è essere infantili. La prima condizione cambia nel tempo e alcune caratteristiche dell’essere bambino si perdono durante la crescita. Altre magari, come l’attitudine a entusiasmarsi e la capacità di provare meraviglia, sarebbe auspicabile che non cambiassero mai e restassero immutate dentro ognuno di noi. L’essere infantile invece è tutta un’altra storia. Tanto per cominciare non a caso l’espressione è sempre utilizzata nella sua accezione negativa. Continua a leggere

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Grigiore a scuola

parataCi sono i medici del sorriso e i maestri del sorriso. Poi ci sono persone buie e scontrose, figure tristi perennemente tormentate dalla propria mestizia. C’è chi affronta il giorno con l’entusiasmo e la positività che diviene contagio nelle persone intorno, siano pazienti in una camera d’ospedale o bambini in una classe, e chi cammina quotidianamente sul faticoso sentiero del proprio malumore e null’altro riesce a trasmettere se non brandelli dello stesso malcontento. Continua a leggere

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Le parole giuste

Adesso un docente nell’anno di prova deve lasciare per qualche giorno il suo Istituto e andare a osservare direttamente la didattica sul campo presso un’altra scuola. Si chiama Visiting. Pausa. La mia scuola invita un esperto esterno per tenere lezioni su modalità di apprendimento vecchie come il cucco. Corso di formazione sul Service Learnig, la circolare lo definisce così. Davanti a certe espressioni come non pensare a Nanni Moretti in Palombella Rossa…

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Calendario degli eroi: 31 gennaio – Giuseppe Gatì

giuseppe-gatì

Giuseppe Gatì vive a Campobello di Licata, nella provincia di Agrigento. È un ragazzo che difende la sua terra e non ha paura di gridare a voce alta la sua rabbia contro la mafia e certa politica connivente. Un uomo che sente forte l’obbligo morale di ribellarsi. Muore a 24 anni, nel 2009, fulminato dopo aver aperto il rubinetto di una vasca nel caseificio dove lavora. Ma guarda a volte le coincidenze.

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Quello che la scuola non dice

non-parlareÈ gennaio, si avvicina la fine del primo quadrimestre. La scuola, nella stragrande maggioranza degli Istituti di vario ordine e grado che non abbiano scelto la suddivisione temporale in trimestri, provvede alla preparazione e poi alla consegna dei documenti di valutazione. In momenti come questo ci si trova davanti tutta l’inadeguatezza del nostro sistema dell’Istruzione, come continuiamo ostinatamente a chiamarlo, nonostante assomigli sempre di più a un misurificio di incompletezze. Continua a leggere

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Balla coi lupi

balla-coi-lupiQualche tempo fa una giovane maestra mi ha scritto che lei non ce la faceva a ironizzare su ogni genere di proposta che gira nella scuola. Che un approccio come il mio, sempre critico verso tante nuove idee, non le sembrava per niente ragionevole. A essere perennemente in lotta si fa una fatica troppo grande, sosteneva, e poi alla fine non si va da nessuna parte. Continua a leggere

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