Oggi mi ha chiamato Fabrizio. Io non ricordavo neanche chi fosse. Poi ho capito. Fabrizio è quel signore di una certa età che a luglio, dopo una manovra un po’ folle con la macchina ha preso in pieno la mia. Passata l’estate si è ricordato del debito che aveva e mi ha cercato per regolare la questione. Gli ho risposto che non importava, perché la sua onestà valeva molto di più di qualsiasi spesa dal carrozziere.
In un certo senso ho passato il favore. Perché una volta mi è capitato di lasciare un biglietto nel tergicristallo di una macchina parcheggiata che avevo danneggiato e poi il proprietario, meravigliato dalla mia onestà, aveva finito per abbonarmi la spesa.
A Fabrizio (anche se non saprà mai di questo post) vorrei ancora dire grazie per la sua testimonianza di civiltà e regalare l’Oscar degli Opliti. La piccola scultura mi è costata quasi il sacrificio di una falange. Con somma riprovazione di mia moglie.
Ecco la dimostrazione che in fondo non è poi così difficile vivere in una società più civile e onesta. Invece è così raro assistere a comportamenti del genere che ce ne meravigliamo.
Sono perfettamente d’accordo Andreana. La semplicità di un gesto che esprime civiltà è cosa che oggi meraviglia, come scorgere sul ciglio della strada un papavero che sbuca tra le crepe dell’asfalto.