La memoria. Una semplice riflessione

memoriaUn uomo senza memoria è un uomo senza futuro. Ce lo ripetiamo spesso. Ma i processi del ricordo cambiano. Nel lungo cammino evolutivo alcune caratteristiche si indeboliscono e lasciano spazio ad altre. È un fatto che oggi i bambini e i ragazzi siano chiamati a uno sforzo mnemonico sempre meno rilevante rispetto a quello di un tempo. L’apprendimento basato sull’esercizio della memoria è divenuto perfino sinonimo di una scuola antica e superata.

L’uso della memoria nelle culture primitive subisce già un ridimensionamento quando viene affidato alla scrittura il compito di conservare una grande quantità di informazioni e di ricordi. Al giorno d’oggi assistiamo a una nuova trasformazione. Il tablet e lo smartphone sono ormai appendici irrinunciabili del nostro essere. Sono sempre con noi e ricorriamo a loro ogni volta che cerchiamo qualcosa, senza più avvertire poi il bisogno di ricordarcela. Saremo comunque capaci di tirarla fuori tutte le volte che ci servirà.

La comodità è innegabile e serve a poco la suggestione di rimpiangere il tempo che fu. Non si può tornare indietro. L’uomo modificherà ancora una volta il suo approccio alla conoscenza, senza che questo sia, di per sé, un male o un bene. Così è sempre stato, dalla notte dei tempi.

A me sembra però che il cambiamento cognitivo nell’utilizzare facilitatori esterni porti con sé due problemi. C’è il rischio di un crescente grado di superficialità nell’approccio alla conoscenza, ma non solo. Governare i motori di ricerca significherà poter agevolmente amministrare la memoria. I condizionamenti e la disonestà di alcune fonti non sono una novità, ma ora mistificare è davvero molto più semplice che in passato. Non c’è bisogno di tirare in ballo quello che succede in Iran o in Cina per capire quanto la rimozione, l’omissione o la falsificazione di informazioni siano un problema reale, attuale e planetario.

A guardare il futuro mi rimane allora il dubbio di cosa finiremo per ricordare e cosa no. Perché di questo sono sicuro. C’è qualcosa anche peggiore della mancanza di memoria. La cattiva memoria.

Informazioni su RP McMurphy

Chito e RP McMurphy vivono a Roma, ma qualcuno giura di averli visti più volte dalle parti di Maracaibo. Hanno un amore dichiarato verso tutti i sud del mondo e un’istintiva simpatia per chi vive ai margini.
Questa voce è stata pubblicata in frutta mista e contrassegnata con , , , , . Contrassegna il permalink.

2 risposte a La memoria. Una semplice riflessione

  1. Andrea ha detto:

    Caro maestro, ricordo i numeri di casa di alcuni miei compagni delle elementari e non quelli dei miei figli. Fai te.
    Andrea, papà del matematico completo.

Scrivi una risposta a RP McMurphy Cancella risposta