Il Messico non può stare dentro la cartolina di una spiaggia dello Yucatan. Le pagine di questo blog lo hanno denunciato tante volte. In questo momento è probabilmente il paese che registra la più grave impunità alle violazioni dei diritti umani e ai reati di ogni natura. Omicidi, casi di tortura, sparizioni, un altissimo numero di crimini contro le donne e di esecuzioni ai danni di giornalisti e insegnanti, c’è di tutto.
Anche essere un genitore che cerca giustizia o notizie riguardo l’improvvisa sparizione del proprio figlio equivale a una condanna a morte.
Nepomuceno Moreno Muñoz, 56 anni, viene ucciso nello stato di Sonora per aver cercato informazioni dopo l’inspiegabile sequestro del figlio da parte della polizia. È il 28 novembre 2011. Marisela Escobedo Ortiz, 52 anni, viene uccisa nello stato di Chihuahua per aver organizzato proteste e manifestazioni dopo l’uccisione della figlia. È il 16 dicembre 2010. Leopoldo Valenzuela Escobar, 80 anni, viene assassinato nello stato di Durango per aver cercato la verità sulla sparizione del figlio, sequestrato da un gruppo di militari. È il 4 febbraio 2011.
Tre genitori che non hanno mai smesso di lottare e cercare giustizia. Tre esempi di coraggio.