Sei arrivato in un paese che considera l’immigrazione una minaccia. Sei generalmente discriminato e guardato con pregiudizio. Vivi a fatica in un sistema che ti lascia solo davanti alla necessità di sbarcare il lunario. Hai una figlia di 2 anni. Finisci per essere sfruttato da chi ricava una rendita dalla disperazione. Ti trovi in un supermercato mentre è in corso una rapina. Avresti tutto il diritto di farti gli affari tuoi.
Non devi niente a nessuno. Non alla catena di cui fa parte il supermercato nel quale sei entrato, non alle persone che stanno lì, non a un paese che non ti vuole e ti sfrutta.
Invece no. Gli affari tuoi non te li fai. Affronti i due delinquenti che minacciano tutti con le pistole. Ti getti sopra uno di quei due. Muori a 38 anni. Il 29 agosto 2015. Qualcuno dirà poi che te la sei cercata. Qualcun altro invece finalmente capirà che sei stato una persona.