La storia è vera. Il ragazzo rischia di essere rimandato perché per tutto l’anno non ha fatto niente, nonostante i professori gli riconoscano una intelligenza viva e brillante, di quelle che basterebbe poco per mettere a frutto. A due giorni dagli scrutini i genitori presentano alla scuola un certificato. Il documento, prodotto da uno studio privato, segnala alcune non meglio precisate difficoltà di concentrazione che sarebbero la causa dello scarso rendimento.
Mi chiedo quale insegnamento quei genitori stiano dando al proprio figlio. E mi chiedo quale messaggio facciano passare quei genitori che davanti alle negligenze dei propri figli chiedono l’accesso agli atti pretendendo che venga consegnato loro tutto il materiale prodotto nell’intero anno scolastico, nella consapevolezza che un semplice vizio di forma, la mancanza di una firma, di una data, di una indicazione puramente accessoria, può rendere nullo il giudizio di uno scrutinio e salvare il ragazzo dall’essere rimandato o non ammesso alla classe successiva.
Io vorrei guardarli negli occhi dei genitori così. Vorrei guardarli per scoprire che colore hanno la malafede, l’arroganza e il menefreghismo.
p.s.
La faccia assai perplessa è quella di Eli Wallach, l’indimenticabile Tuco (Il Buono il Brutto e il Cattivo)
Passo la tua riflessione sulla pagina FB di NoINVALSI: merita di essere rilanciata.Proprio oggi rileggevo un vecchio maestro, Gèrard Lutte: l’adolescenza è un’età critica inventata da genitori frustrati.
Grazie Big Chief, più che frustrati direi inadeguati