Correggo a G il compito del giorno. Il problema non era per niente facile. Bisognava calcolare l’area di una figura composta da più parti, con tanto di buchi. Il buco è un’area che non c’è, ma, per toglierla, devi comunque misurarla. G ha fatto un compito da Superquark. Superquark è il timbro che metto quando il lavoro è un capolavoro. Poi leggo quanto G ha scritto alla fine del problema.
Maestro, io il Superquark non lo merito perché sono stata aiutata da un compagno di cui non voglio farti il nome.
G, le dico, apprezzo molto il tuo gesto, ma io il Superquark te lo do lo stesso. Sai, penso che in questo mondo ci sia più bisogno di persone oneste che di matematici brillanti.
maestro Flavio spero proprio che anche il mio “G” si sarebbe comportato con la stessa onestà!
Buone vacanze, chissà che quest’anno non riusciamo a vederci sui monti? ❤
Tutto può essere nonnalaura. Intanto ti mando un bacio
Forse la lezione che ci viene impartita da G è che non facciamo mia nulla veramente da soli: paghiamo sempre, per un nostro buon lavoro, un debito verso altri. Pensa Maestro che una prof molto invalsiana voleva mettere, prima della prova specifica in terza media, dei divisori fra i ragazzini….
si accontentava di semplici divisori in palissandro o ipotizzava barriere elettrificate con un voltaggio dissuasore tipo quello utilizzato nei recinti per le mucche?