Myrna Mack è un’antropologa che, nonostante le minacce e le pressioni subite, si inoltra nelle foreste per dare voce agli indigeni scampati al programma di genocidio voluto dal governo. Nel 1989 durante un congresso di scienze sociali un antropologo statunitense si era lamentato che le università obbligavano a produrre e che uno studioso senza pubblicazioni era finito. Lei aveva preso la parola. Nel mio paese sei finito se pubblichi, aveva detto.
Guatemala City, 11 settembre 1990. Myrna Mack viene assassinata con 27 coltellate all’uscita dal suo ufficio.
Il Guatemala, prima che terra di folklore è terra di persecuzioni. Amnesty International denuncia da anni gli omicidi di donne in Guatemala e la completa assenza di un’efficace azione giudiziaria da parte delle autorità. Si calcola che ogni cinque anni vengano brutalmente assassinate 2.200 donne e ragazze. Duecentomila, secondo l’Onu, furono complessivamente le vittime soltanto dal 1960 al 1996.