Occhi per vedere

gipiHo fatto un gioco con i bambini. A turno, bendati, dovevano rispondere alle mie domande su come fosse la classe e raccontarmi nei particolari quello che c’era, poi dovevano passare a descrivere i compagni. Com’erano fatti, com’erano vestiti. Alla fine ho messo da parte la benda e ho fatto un altro gioco. Bisognava indovinare chi si nascondesse dietro un telo dal quale usciva solo una mano.  Riconoscerlo potendo osservare solo quel dettaglio.

I bambini si sono divertiti moltissimo. E quello che abbiamo capito ha lasciato tutti di stucco. Perché abbiamo compreso di avere avuto in dono quella cosa meravigliosa che è la vista, ma di usarla poco e male. Abbiamo gli occhi ma, distratti come siamo, non sappiamo guardare.

Questo abbiamo scoperto e forse anche che dovremmo guardare le cose con l’idea di trattenerle per sempre, come se poi ci dovesse capitare di non vederle più.

Succede anche a noi adulti. Lo scrive Rabindranath Tagore. Viaggiamo per giorni e notti attraverso paesi lontani, andiamo a vedere gli oceani, e poi non vediamo a due passi da casa la goccia di rugiada sulla spiga di grano.

p.s.
Gli occhi in copertina sono usciti dal genio autobiografico di Gipi, all’anagrafe Gian Alfonso Pacinotti.

Informazioni su RP McMurphy

Chito e RP McMurphy vivono a Roma, ma qualcuno giura di averli visti più volte dalle parti di Maracaibo. Hanno un amore dichiarato verso tutti i sud del mondo e un’istintiva simpatia per chi vive ai margini.
Questa voce è stata pubblicata in scuola e contrassegnata con , , , . Contrassegna il permalink.

5 risposte a Occhi per vedere

  1. fricchy ha detto:

    Bellissimi giochi…:)

  2. andreana ha detto:

    In classe abbiamo letto Marcolino e Cicciopalla e poi abbiamo provato ad essere come Marcolino: è stato un bel momento di gioco ma anche di riflessione e di grandi scoperte. Sono venute fuori capacità fino ad allora sconosciute e limiti ancora più sconosciuti, un grande momento di consapevolezza per tutti. Marcolino è diventato un amico. Da qualche giorno abbiamo altri due amici: il MI e il Ma.

  3. fricchy ha detto:

    Come sarebbe bello se nelle nostre scuole le tante materie facessero spazio ad attività come queste, un’ora a settimana in cui permettere ai bambini e ragazzi di relazionarsi in maniera extra-quotidiana, muoversi, parlare, guardare, toccare in maniera diversa, pizzicare quelle corde che la vita di tutti i giorni non pizzica. L’ora di ‘percezione alternativa’, di ‘ascolto del mondo’, l’ora di ‘ricarica del corpo-mente’ in cui si blocca per un po’ quel flusso continuo di informazioni da immagazzinare, applicare in fretta senza errori e con un giudizio che incombe, per ossigenare e liberare quella parte di ogni essere umano cosi preziosa e quindi ben nascosta al caldo del proprio cuore.

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...