Gentile Dirigente,
se scrivo questa lettera è per fugare ogni dubbio, poiché, dopo aver preso visione dell’orario definitivo, sono portato a credere che possa esserci un equivoco. Non ho superpoteri. Mi piacerebbe averne, questo sì, ma purtroppo mi trovo costretto ad ammettere i limiti che mi rendono un maestro del tutto normale. Ecco quello che sono. Un comune maestro. Probabilmente anche un po’ tardo di comprendonio.
Mi chiedo allora come mai ogni anno il mio orario subisca la perdita aggiuntiva di qualche ora, che viene tolta alla mia classe e destinata altrove, mentre rimangono immutate le materie che dovrei insegnare (come sa le mie discipline sono: matematica, scienze, geografia, musica ed educazione motoria). Rispetto all’anno scorso ho perso un’altra ora.
Quello che mi si chiede è di continuare a insegnare con efficacia le mie materie, ma con sempre meno tempo a disposizione. Il percorso didattico nelle varie discipline prevede invece un livello crescente di complessità. E crescente è conseguentemente lo sforzo che i bambini devono sostenere ogni anno in termini di capacità di astrazione, apprendimento, e sviluppo cognitivo. La scuola sembra però aver smarrito l’attenzione necessaria alla loro crescita personale. Perché anche loro pagheranno il prezzo della proporzionalità inversa tra le cose da imparare e il tempo a disposizione.
Se ne fossi capace (e avessi i superpoteri che evidentemente mi si attribuiscono) cercherei di rimediare unendo oltre ogni limite le varie discipline. Potrei senza dubbio recuperare del tempo se insegnassi cantando le operazioni con il cambio. Mischiandoci nozioni di scienze. Magari in palestra. Temo però di non esserne in grado.
Non è tutto. L’orario prevede giustamente che io alterni la mia presenza in classe tra le mattine e i pomeriggi. Però capita da molti anni che io debba perdere alcune tra le poche ore mattutine a disposizione, a vantaggio dell’insegnamento della religione cattolica. Per un bambino che sta a scuola 8 ore, la prima parte della giornata è quella più proficua. È quella in cui poter chiedere e ottenere da lui la massima concentrazione. La religione cattolica invece (al pari di altre discipline) è chiaramente una materia che può facilmente impegnare con successo i bambini anche nelle ore pomeridiane.
In pratica, non solo mi è richiesta l’abilità di svolgere il programma con meno tempo a disposizione, ma dovrei farlo anche nelle ore in cui i bambini sono più stanchi. Sarebbe auspicabile per lo meno una turnazione delle discipline, così da non recare danno ad alcun insegnamento. Mi chiedo inoltre in quale pagina delle modifiche concordatarie del 1984 (L.121/1985 di applicazione del concordato) sia sancito l’impegno da parte dello Stato di concedere agli insegnanti di religione cattolica la prerogativa di spendere tutto l’orario con i bambini delle loro classi, senza prevedere nel loro orario del tempo a disposizione per eventuali supplenze.
Anni fa mi fu chiesto come preferissi impiegare le 2 ore che, con l’estinguersi del prezioso sistema della compresenza, dovevo togliere ai bambini della mia classe. Tra la scelta se dedicarle alla copertura di colleghi assenti o se utilizzarle per l’insegnamento della materia alternativa alla religione cattolica, scelsi quest’ultima soluzione. Oggi mi ritrovo con 2 ore settimanali impegnate nell’insegnamento della materia alternativa, ma altre 2 ore sono state comunque sottratte alla mia didattica per essere messe a disposizione di eventuali supplenze. Le chiedo di poter tornare almeno alle ore dell’anno scorso. Perché qualcosa non quadra. A meno che anche il mondo della scuola primaria non debba adeguarsi al triste andazzo di dover festeggiare un matrimonio con i fichi secchi.
Un saluto
p.s.
Questa lettera, tanto per cambiare, non ha avuto risposta.
😉
Carissimo maestro, non so se ho capito bene, lavori con una classe a Tempo Pieno che spesso viene usato come pozzo dove attingere l’acqua mancante nelle altre classi. La circolare ministeriale fino a 2 anni fa parlava di utilizzo delle compresenze del T.P. per le sostituzioni e per l’insegnamento dell’attività alternativa, togliendo così ai bambini (e alle famiglie che l’avevano scelto) la possibilità di lavorare per piccoli gruppi o di individualizzare le attività. Nella circolare dell ‘anno scorso, e in quella di quest’anno, non c’è un solo cenno a questa pratica tanto cara ai DS, anzi… Nella mia scuola abbiamo puntato i piedi e abbiamo preteso (legge alla mano) che le sostituzioni venissero fatte solo in casi eccezionali o in attesa dell’arrivo del docente supplente, che le ore dei colleghi del T.P. non venissero toccate e che si nominasse dalle graduatorie d’Istituto un docente per l’attività alternativa. L’abbiamo ottenuto, con buona pace di tutti, soprattutto dei bambini del T.P. a cui non viene tolto il diritto che tale organizzazione prevede. La scelta della tua DS è illegittima, garantito, soprattutto se è fatta come atto di forza e non di condivisione.