‘Colombe’ parla di una Palestina fuori dalla luce dei riflettori.
Nelle parole dei volontari di Operazione Colomba, la storia recente di Tuwani, un piccolo villaggio a sud di Hebron.
Nelle immagini, una quotidianità fatta di gesti ripetuti ogni giorno nei campi, a scuola, nelle case, una normalità apparente in un territorio occupato. Un’anteprima nel teaser, oppure poco più di 7 minuti per vedere e sentire il racconto completo qui
Una testimonianza preziosa, Ozaki. La storia che ci disegnano i mezzi di informazione è essenzialmente fatta di violenze e conflitti. Le esperienze e le espressioni di pace, i tentativi di dialogo, la resistenza nonviolenta, sono verità che vengono tenute nascoste. Esistono invece pagine (sia in campo palestinese che israeliano) che raccontanto la bellezza e la forza di altre strade possibili, che parlano di tolleranza, condivisione, sopportazione, necessità e consapevolezza di fratellanza.
A volte c’è chi lotte per l’amore quanto gli uomini da poco lottano per il potere…
Chi detiene il potere non conosce la parola condivisione. Tenere divisi palestinesi e israeliani serve a tenere diviso il resto del mondo, dove le parole si sprecano e l’ignoranza regna sovrana…A chi detiene il potere serve questo. Chi crede in un mondo di pace va in missione senza carriarmati. Buon volo “Colombe”.
fufù
…chi detiene il potere conosce benissimo sia la parola che il significato.
Sono circa 2000 anni che questi due popoli sono divisi ed in lotta; forse è il volere di qualche occidentale, di riunificarli a tutti costi , che crea tutto questo casino…