La scomparsa dell’infanzia. Una riflessione in tre parti – Parte terza

bambino

Il mondo occidentale scopre e fa emergere il significato di infanzia immediatamente dopo l’invenzione e la diffusione della stampa. La capacità di leggere e lo sviluppo della lettura permettono di entrare infatti con progressione nelle stanze di un sapere altrimenti inaccessibile. Diventare adulti comporta l’accesso graduale a una conoscenza codificata con simboli che non sono naturali.

Al contrario, in un mondo in cui non è importante scrivere e leggere, l’infanzia e l’età adulta non possono essere distinte nettamente. Non ci sono segreti e la cultura non ha bisogno di istruzioni complesse per essere compresa e assimilata. Così il medioevo è un’età priva della moderna idea di infanzia. L’apprendimento avviene attraverso l’apprendistato, l’attività lavorativa e l’oralità. I fanciulli partecipano alla stessa vita degli adulti, senza sconti o particolari cautele.

Lo sviluppo della stampa compie il miracolo. L’infanzia è isolata nello spazio di tempo che serve per la scoperta. È la stagione dello stupore, della meraviglia, di una conoscenza guidata che progredisce con ordine. Servono a questo le scuole, che iniziano a svilupparsi in modo capillare.

Creare una linea di demarcazione tra l’età dell’infanzia e quella adulta comporta la nascita del concetto di riservatezza. La società isola e tiene lontano dai bambini un gran numero di informazioni. Sessualità, denaro, violenza, morte, sono argomenti da affrontare con calma e a tempo debito.

Ma poi arriviamo ai nostri giorni. Il controllo dell’informazione viene strappata alla famiglia e alla scuola. La televisone e le immagini hanno il sopravvento. L’informazione passa da discorsiva all’essere prettamente figurativa. È indiscriminata e senza controllo. Tutto è alla portata di tutti. L’esperienza isolante e narcotizzante della televisione, capace di proporre senza filtri la sequenza irreale di una madre che piange, un calciatore che esulta e un detersivo per pavimenti, fa scomparire l’infanzia. Di conseguenza perde connotati e definizione anche l’età adulta. Perché non può esserci l’una senza l’altra.

Lentamente siamo tornati al medioevo. Non ce ne siamo accorti. O forse sì, ma il processo ci è sembrato inevitabile e a volte perfino vantaggioso. Per questo siamo colpevoli. Abbiamo istituito e difeso l’infanzia, ma poi l’abbiamo abbandonata. E come si lascia andare una barchetta di carta nel laghetto di un parco, l’abbiamo vista andare via, verso il destino di un sicuro disfarsi, senza far nulla per metterla in salvo. Siamo colpevoli. E ci mancheranno il tempo e le parole per chiedere perdono. 

Post Scriptum
Non posso dimenticare che in molte zone del pianeta il concetto d’infanzia è stato, ed è tutt’ora, un lusso. E che esistono nemici più terribili della televisione. La fame e la guerra, per esempio.
Un pensiero va a tutti quei bambini che pagano con le loro storie il prezzo delle nostre politiche e delle nostre economie. In una parola dei nostri privilegi. Anche il mio, che sto qui seduto comodamente davanti al computer a piangere la scomparsa dell’infanzia.

Informazioni su RP McMurphy

Chito e RP McMurphy vivono a Roma, ma qualcuno giura di averli visti più volte dalle parti di Maracaibo. Hanno un amore dichiarato verso tutti i sud del mondo e un’istintiva simpatia per chi vive ai margini.
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5 risposte a La scomparsa dell’infanzia. Una riflessione in tre parti – Parte terza

  1. nonnalaura ha detto:

    E’ vero, siamo privilegiati ed è bene ricordarselo ogni mattina appena ci svegliamo, ma nella nostra grande fortuna è giusto che ci occupiamo di migliorare questa condizione, soprattutto quella dei nostri figli. Perfetta l’immagine del ritorno al medio evo, ma temo che oramai possiamo solo prenderne atto, il danno è fatto, si può cercare di limitarlo, caso per caso, nell’ambito di ogni famiglia, nella scuola. Questa responsabilità bisogna assumersela. E poi non resta che aspettare di poter risalire dalla curva discendente della sinusoide. E’ sempre stato così…

    • RP McMurphy ha detto:

      già… quello che preoccupa è che la storia con andamento sinusoidale vede i punti di flesso coincidere con guerre o altre calamità….

      • lezapp ha detto:

        fufù
        Oggi mi sento spiritoso, quindi non fateci caso
        “…quello che preoccupa è che…” , don’t worry and be happy” tanto la “sinusite” non centra con le curve o l’infanzia… 😀
        ehm… hum, ma non sono coincidenze, suvvia, sarà il “nuovo ordine mondiale”, o un medio evo moderno 🙄 Scherzi a parte,direi che siamo più che privilegiati
        P.S. A proposito d’infanzia scomparsa, rubata etc. Spirito corazzato, una domanda; come sei messo con l’inglese? nel senso che, è fluido a sufficienza da seguire un documentario ? Fammi sapè
        In ogni caso il titolo del video è Utopia, è del 2012 e tratta la colonizzazzione dell’Australia sino ad oggi….( è molto crudo e quanto basta da vergognarsi di essere di razza bianca, ma tutto vero)

  2. RP McMurphy ha detto:

    Manda uomo mascherato, manda. chito@chito.it se Tortuga è lontana e ti serve un approdo.

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