Una volta sfiorai l’arresto per aver cercato di salvare alcuni alberi da una fine che ai miei occhi appariva ingiusta. In un’altra occasione rischiai seriamente di cacciarmi nei guai per aver scavalcato il cancello di una villa nel tentativo di salvare un gatto che, dopo essere stato investito da una macchina, si era trascinato al suo interno.
Ho sempre pensato che la religione cristiana risulti monca di un comandamento fondamentale, il rispetto della natura, e sia colpevole di aver messo l’uomo al centro del creato facendo passare l’idea bislacca che tutto sia al suo servizio. Altre religioni invece ci aiutano a capire che l’uomo non può essere il padrone, ma solo un abitante di questo splendido pianeta, al pari del cedro deodara e del paguro bernardo. E questo mi piace. Il fatto che l’Homo sapiens evidenzi la forma più sviluppata di intelligenza, unita alla peculiarità di essere l’unica forma di vita in grado di contenere in sé la forza violenta della distruzione e perfino dell’autoestinzione, credo debba condurre alla responsabilità e non alla sconsiderata illusione di poter fare e disfare a piacimento.
Però.
Però una cosa è amare la natura, rispettarla e difenderla, un’altra è sparare cazzate a profusione con la pretesa di essere nel giusto per il solo fatto di proclamarsi dalla parte del mondo animale. A questo riguardo bisogna dire che gli animalisti, di sciocchezze sbandierate ai quattro venti, sembra proprio che vogliano farne un segno distintivo.
Dopo la storia degli insulti e perfino degli auguri di morte recapitati dagli animalisti via web a Caterina Simonsen, la studentessa (per altro di veterinaria) affetta da una rara malattia e colpevole per aver spiegato di essere ancora viva grazie alla sperimentazione sulle cavie, ecco che la frontiera dell’imbecillità si sposta ancora. Destino mobile, quello delle frontiere.
L’ultimo grido di allarme degli animalisti riguarda il cartone animato Peppa Pig, accusato di distorcere gravemente la realtà. Non è corretto far vedere una famigliola felice di maialini, dicono gli animalisti, quando ciò che tocca in sorte a questo animale è ben diverso che andare a feste di compleanno o saltare in girotondi sul fango. L’idiozia si commenta da sola.
Animalista, vorrei dirgli, ma non ti rendi conto? Hai proprio perso la rotta verso l’aeroporto di ogni buon senso? Sono pienamente d’accordo con te sulla campagna contro il commercio e l’utilizzo di pellicce animali. Di più. Sono d’accordo anche nel maledire il contrabbando e la vendita di specie esotiche (compresi i pesci tropicali dei nostri acquari). Però.
Però ogni tanto, ti prego, stai zitto. E lascia stare Peppa Pig.