Che qualsiasi organismo provi a difendersi mettendo in atto strategie buone alla sua sopravvivenza, ci sta. E ci sta che un sistema economico e un relativo impianto politico non facciano eccezione, ma anche loro siano essenzialmente ossessionati dall’idea della propria conservazione, tanto da non andare troppo per il sottile quando capiti di incentivare condotte adatte ad allontanare il rischio di essere messi in discussione. Il guaio è però trovarcisi in mezzo.
Allora succede di intristirsi al pensiero di quanto sia lontana dal vero l’idea di trovarsi in uno Stato dove concetti quali democrazia e libertà siano conquiste consolidate e indiscutibili. Proprio quello che il nostro sistema economico vorrebbe invece che finissimo per credere, non dubitando mai. Invece no. La realtà è un’altra. La verità è che ci possono essere totalitarismi più sottili e laboriosi di quelli che siamo abituati a considerare e costantemente chiamati a tirare in ballo tanto per sentirci tranquilli e fuori pericolo.
Secondo il World Press Freedom Index del 2022, pubblicato come ogni anno dall’organizzazione no-profit Reporters Sans Frontières, l’Italia sarebbe al 58esimo posto in quanto a libertà di informazione.
Il Patto Atlantico è diventato proprio un bell’affare e starci dentro ha un prezzo che va pagato senza troppa esitazione. Del resto il neoliberismo lo ripete in tutti i modi possibili: non avrai altro sistema all’infuori di me.