Oggi sarei dovuto entrare in classe a mezzogiorno. Volevo evitare di ricevere l’intimazione ad allontanarmi da scuola mentre ero con i bambini, così alle nove sono andato io dalla preside. Che mi consegnasse direttamente lei la comunicazione della sospensione. Che mi guardasse negli occhi e si vedesse chi dei due stava prendendo la decisione più irragionevole. Che facesse quello che credeva. E fine del teatrino.
Sono 40 anni che sto nella scuola e questa è la seconda volta che vengo sospeso. La prima volta avevo 12 anni. Per difendere un compagno mi capitò di sfondare con un calcio la porta di una classe. Io veramente quella porta la volevo soltanto chiudere, così da impedire a quelli che inseguivano quel poveretto di prenderlo e riempirlo di botte. Che ne sapevo io che a scuola quello che sembra legno molto spesso è solo compensato. Ora lo so.
Tutta la mia solidarietà. E’ triste!!! Non aggiungo altro.
grazie, ti abbraccio
Ciao. E’ tanto che ti leggo con una certa regolarità quindi mi permetto di scriverti e di chiederti un chiarimento riguardo alla tua situazione attuale, quella che traspare dai tuoi ultimi post. Lo faccio solo perché sinceramente non credo di capire bene le difficoltà che stai vivendo in merito alla profilassi vaccinale adottata per arginare la pandemia da covid. Per esempio io so che si può essere giudicati esenti dalla vaccinazione per problemi di salute riconosciuti, sia temporanei che permanenti. A occhio non dovrebbe essere un grosso problema (al netto della burocrazia…).
Poi non credi che la questione del consenso informato sia solo formale e poco sostanziale? Ci sono comunque leggi che stabiliscono indennizzi per danni da vaccini (obbligatori e non) e di altre terapie, e questo a prescindere da eventuali moduli di consenso informato. Ho visto che la questione su che tipo di documento far firmare a chi ha l’obbligo vaccinale è dibattuta ma francamente non mi pare appassionante. Non so che ne pensi.
Secondo la tua esperienza le persone in condizioni di salute giudicate rischiose (come mi pare sia la tua) non riescono a farsi sentire e ad ottenere il diritto di essere esentate dalla vaccinazione a seguito di una valutazione delle loro condizioni di salute? Secondo te c’è anche un diritto violato della persona ad aver paura di un trattamento farmacologico su cui ovviamente nessuno può fornire certezze assolute? E questo però non interagisce con altri diritti complicando la questione?
Mi interessa il problema dei diritti, sempre delicato e difficile. Grazie se vorrai rispondermi, e in bocca al lupo per tutto.
ciao Trippa, hai messo sul tavolo molte e importanti questioni. Sarebbe meglio parlarne direttamente. Sentiamoci, così da avere un confronto più semplice ed esaustivo. Puoi raggiungermi dal sito http://www.chito.it o da instagram (cala.mistro). Un abbraccio