Dimenticare (il fiore e la roccia)

fiore-nella-rocciaPer qualcuno dimenticare è salutare. Talvolta, con il contributo del tempo, è un espediente che interviene come una protezione balsamica e consente di procedere con l’illusione di una riacquisita innocenza. Chiudere una storia nello spazio buio di una soffitta può servire. Aiuta a non pensare. Confonde i fatti, li deforma, spesso riesce bene nell’operazione di sbiadirli o perfino falsificarli. È questo che alla fine succede. L’oblio è sempre un imbroglio.

Quante volte a scuola abbiamo ribadito invece l’importanza della memoria, dedicandole giornate e sostenendo la necessità di tenere vive nella mente le pagine del passato.

Il mondo della scuola vive in questi giorni un momento triste e doloroso come non era mai capitato nella storia repubblicana. Una esigua e dileggiata minoranza di docenti, così minoritaria da risultare nei numeri addirittura insignificante (quei docenti che al vaccino hanno preferito la fatica, anche economica, di tamponi ogni 48ore) si è vista puntare una pistola alla tempia. Allora vorrei che questo non si dimenticasse.

Vorrei che questa cicatrice non andasse via. Che restasse per sempre così, come un piccolo fiore capace di sfidare la pietra, e che ci si ricordasse dei tentativi, della bellezza, e perfino della disperazione provata davanti alla prepotenza di un’incapacità soverchiante. Perché c’è una cosa anche peggiore del dimenticare. È cercare di dimenticare.

Informazioni su RP McMurphy

Chito e RP McMurphy vivono a Roma, ma qualcuno giura di averli visti più volte dalle parti di Maracaibo. Hanno un amore dichiarato verso tutti i sud del mondo e un’istintiva simpatia per chi vive ai margini.
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5 risposte a Dimenticare (il fiore e la roccia)

  1. ferdiciani ha detto:

    Grazie per avercelo ricordato. Non si potrà dimenticare e a mente fredda dovremo pur ragionare su questa democrazia ammalata. Per non ripetere gli stessi errori in futuro.

  2. Andrea ha detto:

    Ciao Flavio, questo vale per tutta la categoria dei lavoratori. Giudicata malamente da una parte di chi ha scelto legittimamente l’altra strada. Pensa poi anche ad alcuni dei tuoi ex alunni che da lunedì saranno costretti a fare il tampone per poter salire su un autobus e raggiungere il liceo.
    Un abbraccio
    Andrea, papà del matematico completo

  3. popeyone ha detto:

    Questa cicatrice non andrà via; si allargherà, si infetterà, ma verrà sepolta come un rifiuto tossico, da benefit e concessioni. Molti la dimenticheranno prima del 2022, i più non ne sono coscienti neanche adesso, quanti la guarderanno con tristezza? Spetta a noi decidere se sarà una palla a toccare la nostra tempia, oppure un fiore… decisione direttamente proporzionale alla scelta di essere più o meno ricattabili.

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