Mi è capitato di leggere le parole di Juan Ramón Jiménez, poeta spagnolo Nobel per la letteratura nel 1956. Jiménez scriveva: “Se vi danno un foglio con le righe già tracciate, usatelo dall’altro lato”. Suona bene. Mi piace. C’è in nuce tutta la sfrontatezza che porterà anni dopo al movimento della contestazione. E ci vedo dentro anche i prodromi del pensiero divergente. Poi però mi viene una domanda.
Ma se quelle righe sono tanto marcate, segnate con un tratto così duro che quando giri il foglio poi continui a percepirle perfettamente? E se succede che continui a vederle perfino quando hai messo quel foglio sotto il banco o l’hai chiuso tra le pagine di un libro che hai cercato di far sparire tra gli scaffali della libreria? La brutalità di certe righe purtroppo non consente stratagemmi. Te la porti dietro. Può capitare.
L’unica è dotarsi di una gomma ad angolo giro, di quelle da ufficio, insomma circolare e, se abbiamo una visione circolare, potremmo anche eseguire una cancellatura circolare, tra le righe e circolare via come una circolare della fantasia.
😍…comunque il disegno è carinissimo!
Lo hai fatto tu?
No, ma non sono riuscito a trovare l’autore