Alle porte dell’estate il Dirigente della mia scuola mi avvisa di aver inviato alla Direzione Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale la richiesta di un provvedimento disciplinare a mio carico. Rimango in attesa di conoscerne le motivazioni e aspetto che qualcuno mi convochi per spiegarmi cosa mi viene contestato. Dopo un mese invece mi viene trasmesso che il procedimento disciplinare è stato annullato. Sempre senza spiegazioni. Quando si dice una comunicazione stringata.
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Scritta sul muro di una scuola elementare incontrata sulla strada per Viñales, a Cuba. Una frase che mi ha fulminato, perché da sola vale intere biblioteche e quintali di volumi di pedagogia e politica.
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“Per le infrazioni per le quali è prevista l’irrogazione di sanzioni superiori al rimprovero verbale, il responsabile della struttura presso cui presta servizio il dipendente, segnala immediatamente, e comunque entro dieci giorni, all’ufficio competente per i procedimenti disciplinari i fatti ritenuti di rilevanza disciplinare di cui abbia avuto conoscenza. L’Ufficio competente per i procedimenti disciplinari, **con immediatezza e comunque non oltre trenta giorni decorrenti dal ricevimento della predetta segnalazione**, ovvero dal momento in cui abbia altrimenti avuto piena conoscenza dei fatti ritenuti di rilevanza disciplinare, provvede alla **contestazione scritta dell’addebito e convoca l’interessato, con un preavviso di almeno venti giorni, per l’audizione in contraddittorio a sua difesa.**” (art. 55bis c. 4 TUPI)
Il 2 luglio il tuo dirigente ti comunica di avere inviato gli atti per un qualche non precisato comportamento antidoveroso: l’ufficio competente avrebbe dovuto “con immediatezza e comunque entro 30 giorni” (2 agosto?) mandarti contestazione scritta e convocarti con preavviso di almeno 20 gg. Non lo fa (comportamento antidoveroso?).
Il 31 agosto, non già l’ufficio USR ma il tuo dirigente (che non dovrebbe c’entrare più nulla) ti comunica che il tutto “è stato annullato” (da chi? per quali ragioni? comodo l’uso della forma passiva, in questi casi). Surreale. Questa vicenda potrebbe averti provocato dei danni personali, psicologici, esistenziali. Ma ora apprendi che è stato uno scherzo. O uno sbaglio.
“Salvo quanto previsto dall’articolo 54 bis, comma 4 [che direi non si applica a te], il dipendente ha diritto di accesso agli atti istruttori del procedimento.” Fa’ richiesta di accesso agli atti. Poi, con questi, senti un avvocato. Chiedi un risarcimento. Quando sbagli tu, tu paghi. Sia lo stesso quando sbagliano gli altri. No?
Grazie Ivan, sei stato prezioso. Hai perfettamente ragione
Non potevano fare diversamente. Scrivendo qualche riga in più avrebbero dovuto dare delle spiegazioni con tanto di scuse, ma si sono vergognati. Il linguaggio da burocrati li mette al riparo.
Buon nuovo inizio maestro.
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