Mettiamola così. Se io sapessi una cosa e ci fosse qualcuno che quella cosa non facesse altro che ribadirmela ogni volta che apre bocca, io quel qualcuno alla fine cercherei di evitarlo come la peste. Figurarsi se poi quella cosa non fosse neanche tanto difficile da capire e lui invece continuasse a spiegarmela con l’insistenza che avevano gli spaccatori di pietre nelle cave di granito.
Figurarsi se poi, oltre a essere abbastanza facile, così da poterci arrivare da solo, quella cosa non fosse neanche tanto allegra. Anzi, a pensare bene suonasse tragica come la sentenza di una condanna emessa da un tribunale severo e inflessibile. E se questo non bastasse potrei fare un altro esempio, che a me gli esempi vengono naturali, sarà il mestiere che faccio. Un maestro elementare, si sa, ha sempre le tasche piene di esempi. Così potrei aggiungere adesso questa domanda. Andrei mai a cena con qualcuno che, come preambolo di ogni discorso, non perdesse occasione di ricordarmi che tanto, prima o poi, devo morire? No. Naturalmente.
Ecco, io oggi ho capito proprio questo guardando ancora una volta uno dei quadri di Edward Hopper, che mentre lo guardavo mi è arrivato un pensiero forte che se lui fosse stato davanti a me gli avrei detto vabbè Hopper sei bravo, molto bravo, mi sei piaciuto tanto, sono andato anche alle tue mostre, sei stato uno dei miei pittori preferiti, però adesso senti, mi hai scocciato. Non ti sopporto più. Non sopporto più i tuoi quadri vuoti, l’incomunicabilità, la solitudine, le luci fredde, la perenne attesa, l’inaccessibilità delle persone, l’impassibilità dei luoghi, l’inquietudine e l’ineluttabilità dei tuoi quadri. Basta Hopper, adesso basta. Che queste cose a cinquant’anni ormai non mi va più di sentirmele ripetere. Sono tutte cose vere Hopper, non dico che hai inventato. Ma non mi va di sentirmele raccontare ancora e ancora. Che nella testa di chi ti guarda, in mezzo alla disperazione, ci finisce dentro pure un granello di autocompiacimento e immedesimazione che a vent’anni ti fa sentire eroico e perfino un po’ romantico, ma a cinquant’anni è tutta un’altra storia, o magari è solo la mia storia che mi porta a queste conclusioni. Diciamo allora che vale per me, degli altri non mi importa.
Hopper adesso ti dico che se fossi un oratore saresti di una pesantezza esasperante. Che in duemila anni l’uomo è stato capace anche di abbracci e sorrisi, di incontri, di stupore, di gesti, di movimenti, di amore e di fuoco, tanto di quel fuoco da inondare di luci calde tutte le tue stanze vuote, e riempirle di profumi, di suoni, e del brulicare di ogni bellezza. È questo adesso quello che mi piace cercare, che ho bisogno di vedere. Addio Hopper. Amici come prima.
p.s.
In copertina: Hotel room, Edward Hopper, 1931
Intanto auguri maestro! Io del 15 giugno di 21 anni prima, e tu?
Come al solito sono in pieno accordo con te, forse non a 52 ma da qualche anno provo la stessa noia verso tutto ciò che è scontato, ripetuto e riportato. Ma è tanto difficile avere una conversazione personale, originale, autentica? E poi la vita ha tutta una parte affascinante che a raccontarla e godersela sembra di essere insignificanti.
Ricordi: mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo?….
E’ tanto che te lo chiedo: un caffè?
Mettiamo in fila i pianeti nonnalaura, che ci colga la peste se non riusciamo a prenderci un caffè questa settimana…
Chissà maestro, forse aveva ragione Picasso quando affermava di averci messo una vita per dipingere come un bambino… forse dovremmo prendere spunto dai bambini, sembra facile ma non lo è affatto.
Aveva ragione eccome
Hola Murphy,
così sei un granchietto pure tu ?? Auguri, a chent’annos hombre !!
P.S. ho una bozza scritta da un mese circa, (…dopo l’ultima Vostra chiamata telefonica…) che non riesco a terminare… e spedirterla. Altro che messicano!!! Un abbraccio
Muoviti uomo mascherato che un granchietto non ha mica davanti i tempi di una testuggine marina…
…che eleganza che sfoggia la testugine quando sposta la sua massa !! Pero tiene razon; me pongo las aletas…
Noi granchietti, invece si va di traverso ; te ne sei accorto ?? ha ha ha en que “planeta” loquito vivimos !
Ok, seguirò la tua spinta…( a dire il vero ti sto rispondendo con lo stesso piacere di un paio di anni fa…), e ad essere sinceri è un po che sto ripensando di riproporre qualcosa in rete, ma ho notizie troppo “espantose” per un pubblico che a breve sarà letteralmente lesso dal 5G…
In attesa che le mie idee si schiariscano, un abbraccio da sardalandia