A è tornato in Romania. Sapevamo che al rientro dalle vacanze di Pasqua avremmo visto il suo banco vuoto. Adesso è davvero così. A è andato via, portandosi dietro i suoi problemi e la sua voglia di crescere. Chissà che fine faranno adesso i suoi quaderni pieni di lavori sconclusionati. Chissà se continuerà a camminare sotto i banchi. Chissà cosa guarderanno adesso quei grandi occhi azzurri profondi e silenziosi.
Adesso nessuno tornerà più a casa raccontando di un oltraggio ricevuto senza motivo. Di un quaderno scarabocchiato, di una spinta, di un pugno, di qualcosa di rotto da dover ricomprare. Qualcuno tirerà un sospiro di sollievo.
A non c’è più. Da qualche altra parte quei grandi occhi azzurri continueranno a guardare quel mondo strano che gli chiede di crescere. Qui intanto un maestro ha perso uno dei suoi bambini. Forse il più fragile. E con lui la possibilità di un lavoro che sarebbe stato difficile e pieno di scogli. Magari adesso saremo un po’ più tranquilli. Ma di sicuro più poveri. Ciao A
p.s.
L’illustrazione in copertina è di Giosetta Fioroni
E per qualcuno (nonostante tutto e al di là di ogni previsione) un senso di perdita… un dispiacere bambino per chi non salirà sull’astronave e non vedrà la trasformazione dei girini tanto attesa…
Continuerà a camminare, anche grazie al fatto che ha incontrato, strada facendo, te e i suoi compagni romani (italiani e non…). Renata
…In qualcun’altra lascia la certezza che A. non voleva proprio andare via ma rimanere nel suo banco, a dimostrazione forse del fatto che questo mondo strano che chiede loro di crescere raramente si fa mondo a misura di bambini.