La scuola che divide

Clara Rech, preside del liceo Visconti di Roma ha recentemente reso noto che nella sua scuola tutti, tranne un paio, sono di nazionalità italiana e nessuno è diversamente abile. Tutto ciò favorisce il processo di apprendimento. Nella presentazione del liceo D’Oria di Genova si legge che poveri e disagiati costituiscono un problema didattico. La scuola italiana, con la fissazione che ha per la performance e le misurazioni, sta tornando decisamente indietro.

Sarà magari perché sono particolarmente sensibile alle allusioni, ma quando leggo certe idiozie, a me vengono subito in mente brutte cose. Ripenso infatti alle classi differenziali, ai cartelli “non si affitta ai meridionali” nella bella Italia degli anni 60, ai manifesti sulla razza. A ogni volta cioè che si è pensato di tracciare una riga per terra e separare così un noi da un loro.

Ma attenzione. Non è la scuola il problema. Il sistema educativo che una nazione adotta è espressione di quei valori che la società civile ha scelto come propri. E se oggi la scuola è incapace di generare cultura e far crescere in consapevolezza e responsabilità le sue giovani generazioni è perché il sistema economico che si impone come predominante ha bisogno di altro.

Così alla fine penso che non sia tanto la persona di Clara Rech a dover far rabbrividire, quanto un sistema che recluta e promuove a capo degli istituti scolastici mezze figure senza altra vocazione che quella di passare le carte e far girare le circolari. Perché se è vero che un cervello limitato contiene una quantità illimitata di idiozie, a me spaventa più un consesso di cervelli raffinati, quando questi disegnano una scuola italiana piena di tante Clara Rech.

Informazioni su RP McMurphy

Chito e RP McMurphy vivono a Roma, ma qualcuno giura di averli visti più volte dalle parti di Maracaibo. Hanno un amore dichiarato verso tutti i sud del mondo e un’istintiva simpatia per chi vive ai margini.
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2 risposte a La scuola che divide

  1. Liza ha detto:

    miseria sempre peggio.

  2. nonnalaura ha detto:

    tu e Federica Angeli, le nostre speranze

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