Quest’estate A ha fatto un viaggio in Finlandia. Racconta di aver visitato la casa di Babbo Natale. In classe si accende un dibattito. Da una parte quelli che a Babbo Natale non credono più. Dall’altra quelli che lo ritengono ancora un personaggio reale. Io sto in disparte, lasciando che la discussione tra i due schieramenti cammini sulle proprie gambe, osservando ognuna delle due fazioni impegnate a dimostrare l’ineluttabilità della propria tesi.
F dice di aver scoperto che Babbo Natale in realtà sono i suoi genitori. S replica dicendo che non è possibile perché a Natale lei e i genitori vanno in Sardegna ma quando tornano a Roma trovano sempre i regali. G dice di aver visto una luce lontana nel cielo e di averla pure fotografata. Non ha dubbi che si tratti della slitta in avvicinamento.
Siamo all’inizio della quinta. Le classe ormai è divisa in due, in posizione di stallo. Normale che in queste situazioni venga chiamato in causa il maestro. Il suo parere in questi casi avrebbe un peso. Ratificherebbe la vittoria di un gruppo mettendo fine alla discussione.
Ecco allora il maestro davanti al dilemma. Prestare fede all’impegno di non mentire mai davanti alle domande dei suoi bambini o difendere la tenerezza in un mondo che chiede ai bambini di crescere sempre più in fretta e regala disincanti con la tranquillità di un distributore automatico?
Mia figlia a nove anni crede ancora alla fatina dei dentini e a Babbo Natale. Si fa un sacco di domande su cosa ci faccia una fata microscopica con tutti quei denti e sulle renne che fanno volare la slitta, ma sarei contento se il suo maestro con un colpo di cancellino le togliesse la magia di quel mondo incantato? No.
Bambini questa volta non vi darò una vera risposta, ecco cosa dico allora alla classe in silenziosa attesa della mia opinione. Non vi dirò la verità, ma neanche una bugia. Vorrei farvi semplicemente riflettere sul fatto che ci sono cose che esistono semplicemente perché noi ci crediamo. Prendete l’amore per esempio. Si può mettere sul tavolo l’amore? Si può chiudere in un armadio o trovarlo impigliato tra i rami di un albero? Eppure l’amore esiste. Se ci crediamo.
p.s.
In copertina la faccia piena di dubbi (probabilmente assai simile alla mia dopo la domanda dei bambini) è quella di Totò.
caro Maestro, c’è sempre da imparare da te, vorrei averti in tasca per tutte le volte che ho dei dubbi!
ciao sono F comunque io ci credo a BABBO NATALE è che l ‘altro anno ho capito che mamma si era travestita da BABBO NATALE!!
ciao F, che ci fai qui? Bisognerebbe sgridare tuo papà che ti ha aperto le pagine del mio blog, non certo tua mamma se ogni tanto ama guidare una slitta con renne volanti…