Se mi succede qualcosa lascio a voi il compito di combattere al posto mio. Sono queste le parole che Gregorio Jiménez de la Cruz dice a un amico, come fosse un testamento, qualche giorno prima del 5 febbraio 2014, quando un gruppo di uomini armati e mascherati entrerà in casa del giornalista messicano per portarlo via, davanti agli occhi dei suoi familiari. Verrà trovato morto qualche giorno dopo in una fossa comune.
Lo stato messicano di Veracruz è uno dei più pericolosi se fai il giornalista. Soprattutto se ti occupi di omicidi e sparizioni e le tue verità offendono la suscettibilità del governatore Javier Duarte.
Per il Procuratore Generale di giustizia dello stato di Veracruz l’omicidio di “Goyo” si spiega come il risultato di un conflitto personale tra vicini di casa. Un copione già visto.