Le maestre di una quarta portano la loro classe in gita (gita?) presso un Apple store. Alcune maestre perseguitano un bidello perché è di religione islamica. Ogni volta che penso di aver visto raggiungere l’apice dell’assurdo, quel confine si sposta e precipitiamo sempre più nel ridicolo. Non c’è limite all’idiozia, questo si sa. Il guaio è che siamo in una scuola elementare, il luogo primario dell’educazione.
Se la visita guidata al negozio della Apple si commenta da sola (che se fossi il genitore di uno di quei bambini io di sicuro una maestra così la denuncerei a Save the Children) la questione del bidello mi sembra, soprattutto in questi tempi, assolutamente inaccettabile. Tanto da meritare una lettera alla Dirigente. Spedita per raccomandata. Così, tanto per avere almeno la soddisfazione di ricevere qualcosa indietro, fosse anche soltanto una ricevuta di ritorno.
Gentile Dirigente,
sappiamo entrambi che Rosario, il collaboratore scolastico arrivato quest’anno in forza alla nostra scuola e da subito impiegato al primo piano della Primaria, è oggetto di rimostranze e contestazioni in virtù della sua dichiarata professione religiosa. L’averlo sentito parlare in arabo al telefono (che lingua dovrebbe utilizzare con la fidanzata se questa è di nazionalità tunisina?), l’averlo visto scrivere in arabo sul gesso di un braccio infortunato (per altro in accordo con la mamma di quel bambino), perfino l’averlo colto nella esecrabile attività di insegnare i numeri in arabo a un gruppo di bambini, gli sono costati l’ostilità di alcune maestre, insieme all’invito a fornire più di un chiarimento in Presidenza.
Ora è arrivata una nuova lettera nella quale le maestre insofferenti danno fondo a tutta la loro arguzia, al fine di colpire ancora una volta Rosario e metterlo in cattiva luce. L’accusa adesso è quella di non svolgere il proprio lavoro, di trascurare i propri compiti e di abbandonare il piano alla sporcizia. Alcune maestre girano perfino per il corridoio fotografando le carte per terra.
La religione, quella vera, è una strada di pace e non una colpa. Ma non mi interessa quanto Rosario osservi i precetti della sua religione o quanto le maestre siano cristiane (credo poco, in verità). Non è affar mio. La religione è una scelta libera e personale, non a caso riconosciuta dalla Costituzione. Quello che invece mi preme è che tale libertà venga salvaguardata, affinché la differenza sia sempre radice di ricchezza e non motivo di discriminazione.
Lavoro anche io al primo piano, e posso assicurarle che tutte le accuse che indirettamente vengono rivolte a Rosario sono infondate. Spero per questo che lei non ricorra alla pilatesca soluzione di spostarlo in altro luogo della scuola. Sarebbe un gesto grave che asseconderebbe l’ipocrisia di maestre noncuranti del proprio ruolo e finirebbe per sostenerle nella loro campagna di menzogna e intolleranza. Spero altresì che la si finisca di puntare il dito verso chi, precario e subalterno, non ha capacità di difendersi e rappresenta l’anello debole di questa brutta storia.
Diversamente sarò costretto a dare risonanza mediatica a tutta questa vicenda, interessando per primi i giornali, affinché tutti sappiano cosa sta diventando la scuola e quale bell’esempio di accoglienza, di integrazione e di apertura stiamo dando agli adulti di domani.
p.s.
In copertina un fotogramma dal film Madagascar 3
Maestro Flavio meno male che ci sei tu a vegliare sui nostri bambini, quanto scrivi è di una gravità indecente. Sarò al tuo fianco per qualsiasi azione deciderai di intraprendere, lettere ai giornali, denuncia alla P.I., raccolta di firme. Non è la prima volta che metto la mia firma quando lo ritengo importante. Io non ho paura
Grazie nonnalaura, conoscendo i personaggi di questa vicenda ho speranza di credere che tutto rientri e che questo esempio di intolleranza faccia “PLOFF…” come una bolla di sapone. Ti abbraccio doppiamente (tu sai perché)
Credo sia molto grave e discriinante . Lavoriamo per un mondo di uguaglianxa , io sostengo che l’intergraxione è ricchezza per tutti .
Poi se Rosario ( come affermano alcune maestre) non svolge bene il suo lavoro , se viene spostatolo potra fare meglio ? Mi sembra pura idiozia . Io ci sono per non far passare nel silenzio questa follia (come tante sltre) vorrei pensare di coltivare un modo di esseri pensanti e felicj insieme ….
AAlessandra
ciao Alessandra, sì, è un atto di discriminazione inaccettabile. Non possiamo permettere che avvenga a scuola. Al bar si potranno anche ascoltare le opinioni più assurde, ma a scuola no. La scuola è un luogo di formazione, lo spazio nel quale crescono gli uomini e i cittadini di domani.
Sarebbe molto grave che la Dirigente non prendesse una posizione netta, ma si limitasse a rimuovere Rosario finendo per assecondare l’idiozia e pensare di risolvere in questo modo la questione. Non si può nascondere la polvere sotto il tappeto, la polvere va spazzata via. Decisamente.
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