Seconda adozione: il sogno infranto

orsetto-su-stradaMaira non avrà mai una sorellina. Il progetto di una seconda adozione si è definitivamente arenato, come uno scafo che le onde hanno fatto ballare per un po’ e poi hanno abbandonato tra le secche senza altra possibilità che quella di restarsene lì, a lasciarsi consumare dalla salsedine e dal sole. Perché il sole può anche distruggere, e lo stesso possono fare la speranza e l’attesa.

Succede quando la speranza e l’attesa sono irragionevolmente l’ultima cosa a cui si resta aggrappati con l’illusione che qualcosa possa cambiare mentre la verità, l’unica verità, è che non hai davvero più alcuna possibiltà. E l’unica cosa a cambiare davvero sei tu, che negli anni hai cullato un desiderio, ma che questa inutile attesa ha reso ormai più sfiduciato, più stanco e più vecchio.

Il desiderio di una nuova adozione è stato tradito. Ci è stato strappato. Così saremo per sempre i genitori di una bambina che resterà figlia unica. Succede. Succede a molte altre coppie. La differenza è che una coppia adottiva subisce il dolore di un aborto in una maniera tutta speciale. La consapevolezza della perdita non è ferma in un momento e in un luogo, ma avviene lentamente e il sogno perde i pezzi poco per volta, in un calvario che, nel nostro caso, è durato quattro anni.

Quando scopri che la tua storia è molto simile a quella di decine e decine di altre famiglie ti viene voglia di uscire sul balcone e metterti a gridare. Perché non è giusto. Non è giusto che la famiglia adottiva sia lasciata sola, tutta stretta intorno al proprio sogno, senza alcuna difesa davanti a persone senza scrupoli, completamente abbandonata a se stessa, sedotta e adescata perché priva di un effettivo sostegno e tutela.

Al di là delle belle parole e delle intenzioni umanitarie che certi enti accreditati a traghettare le coppie verso il loro obiettivo sbandierano ai quattro venti, la realtà in quei casi è una sola. I bambini sono un mercato che rende. E la coppia che intende muoversi verso il traguardo di un’adozione internazionale è considerata alla stregua di una mucca da mungere. Andrà spremuta il più possibile e facilmente sarà disposta a sopportare soprusi e arroganza oltre ogni limite. Quegli enti lo sanno. Dietro l’alibi di un mandato che li impegna con un’obbligazione di mezzo e non di risultato, dietro la giustificazione dell’instabilità politica caratteristica dei paesi del terzo mondo, è facile battere cassa e poi non fare niente.

Possibile che non esista un organismo che controlli il lavoro degli enti? In verità esiste la CAI (Commissione Adozioni Internazionali), ma provate a chiamarla in causa e a chiedere un suo intervento. Noi e tante altre coppie l’abbiamo fatto. La CAI non risponde e fa finta di niente. Poi scopri che il controllore e il controllato stranamente coincidono, e che dietro le quinte della CAI si muovono personaggi vicini agli stessi enti che la legge 476/98 autorizza a gestire le procedure di adozione. Allora capisci. E ti fai una domanda. La modifica della vecchia prassi che permetteva ai genitori di rivolgersi direttamente alle autorità straniere è (come dovrebbe essere) un cambiamento operato allo scopo di salvaguardare i bambini adottati e rendere le procedure più trasparenti o finisce invece per essere tutto il contrario?

Quello degli enti può essere uno strapotere. Insindacabile e indiscutibile. Se sono onestamente impegnati nel proprio lavoro tutto funziona. È certamente il caso di molti enti, come Senza Frontiere, che ci ha seguito nel percorso della prima adozione. Ma purtroppo non è il caso di Enzo B, a cui ci siamo rivolti per la seconda.

La legge dice che gli enti informano, formano, affiancano i futuri genitori adottivi nel percorso dell’adozione internazionale e curano lo svolgimento all’estero delle procedure necessarie per realizzare l’adozione; assistendoli davanti all’Autorità Straniera e sostenendoli nel percorso post-adozione. Quante belle parole. Beh, con noi e con tante altre coppie l’ente Enzo B è stato del tutto mancante. Sfuggente quando qualcuno chiedeva chiarimenti, totalmente assente quando serviva chiarezza, assolutamente indifferente al dolore generato dalle false aspettative che alimenta. Ma sempre svelto e preciso nell’incassare le quote richieste. Perfino sfrontato nel pretendere libero accesso ai conti bancari delle coppie. Un’alacrità che gli ha permesso di incamerare impunemente più di 12 mila euro a famiglia, senza colpo ferire. Se scrivo questo post è perché Enzo B continua indisturbato a prendere mandati e a promettere la luna. Altre famiglie cadono nella rete e finiranno per arenarsi come è successo a noi.

Non saremo più la famiglia multicolore che avremmo voluto essere. Maira ha smesso di chiederci della sorellina e del suo arrivo. Ormai gioca con una bambola che ha iniziato a chiamare la sorellina. È proprio così. Ognuno di noi tre gestirà il proprio lutto in maniera diversa. Ma resteremo una famiglia. E dopo questa esperienza cercheremo nonostante tutto di essere ancora più forti.

Informazioni su RP McMurphy

Chito e RP McMurphy vivono a Roma, ma qualcuno giura di averli visti più volte dalle parti di Maracaibo. Hanno un amore dichiarato verso tutti i sud del mondo e un’istintiva simpatia per chi vive ai margini.
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22 risposte a Seconda adozione: il sogno infranto

  1. orchideabliss ha detto:

    Mi dispiace moltissimo eppure Enzo B dicono sia fortissimo in Africa…ti ridaranno tutti i soldi versati?

    • grillina ha detto:

      Si vede che non hai mai avuto a che fare con Enzo B……

      • orchideabliss ha detto:

        No scusate ma specificate cosa sta accadendo noi siamo proprio alla prima adozione – stiamo sentendo vari enti – una mia amica di percorso pensava proprio in procinto di dare mandato ad Enzo B ma dopo questo post gli ho detto di informarsi meglio

      • grillina ha detto:

        Cara orchideabliss,
        tanto per cominciare, un banale consiglio per la tua amica: si informi su quante coppie l’ente ha in carico e quante adozioni ha concluso dall’inizio dell’anno, e metta a confronto questi due dati.

      • orchideabliss ha detto:

        Ok gli dico subito ed è utile anche per me. Grazie !!!!

  2. RP McMurphy ha detto:

    Fortissimo in Africa? Non scherziamo.
    Con molte altre famiglie cercheremo di avere giustizia, le ingenti quote versate sono state effettivamente un furto, ma nessun risarcimento potrà mai rifondere la perdita di tanti bambini…

  3. virginialess ha detto:

    Spiace davvero constatare – non è la prima volta- quanto si speculi sull’amorevole impegno, anche economico, degli aspiranti genitori. Se alcune strutture intermediarie risultano efficienti (ma continuo a chiedermi quanto siano necessarie), altre peccano gravemente e non vengono messe da parte o almeno sanzionate. Un affettuoso saluto a Maira!

  4. cris ha detto:

    Mi dispiace tanto tanto… anche noi siamo in attesa del secondo figlio e capisco in pieno il vostro dolore… un abbraccio

  5. Andrea ha detto:

    Ciao, il tuo messaggio mi ha lasciato impetrito, perché anche noi siamo in una simile situazione, con seconda adozione su EnzoB. Mi spiace leggere che siete stati “truffati”.
    Posso chiederti qualche informazione aggiuntiva? Su quale paese siete stati indirizzati? Posso avere un indirizzo di posta elettronica per scriverti?
    Ciao, Andrea

  6. Atetegeb ha detto:

    Pensate invece a chi è alla prima adozione e vede infranto il sogno di avere un figlio.

  7. grillina ha detto:

    Ci vorrebbe un’azione legale congiunta di tutte le coppie che si trovano in questa situazione,
    azione legale verso “il controllore e il controllato”, cioè CAI ed ente.

  8. lezzy ha detto:

    hola Murphy, que locura !! No intiendo, pero es un dolor leer este cuento.
    …credo di aver capito; siamo passati dallo schiavismo al mercato legale degli esseri umani.
    Scusa Murphy, è meglio se ti abbraccio forte forte e sto zitto…

  9. andreana ha detto:

    Mi dispiace tanto, davvero. Un abbraccio a tutti coloro che si trovano impigliati in questa rete.

  10. Lucertola ha detto:

    Ciao a tutti,
    Vorrei invitarvi a visitare questa pagina e, se vi va, a mettere mi piace. Si tratta di un blog gestito da alcuni genitori adottivi che hanno visto infranto il loro progetto di adozione o, come nel nostro caso, di seconda adozione. Aiutateci a diffondere e a far sapere cosa ci è stato strappato, perché altri non debbano vivere la stessa iniqua e dolorosa esperienza.
    https://www.facebook.com/familyforchildren/?fref=ts

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