L’estate è finita. Si ritorna a casa. Christine e Hans, che mi hanno ospitato, sono alle prese con il lavoro sui campi e la stalla con le mucche. Me ne torno in città, nel mio mondo tecnologico e progredito. Civile no. La civiltà la lascio qui. Qui, che per comprare il giornale basta mettere i soldi in una scatolina e il vivaio lascia tutto incustodito. Tanto nessuno ne approfitterebbe mai.
Quintana
Scritta sul muro di una scuola elementare incontrata sulla strada per Viñales, a Cuba. Una frase che mi ha fulminato, perché da sola vale intere biblioteche e quintali di volumi di pedagogia e politica.
Gli opliti che stanno scrivendo sono:
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Candida Eréndira
Spartaco
RP McMurphy
il Prigioniero
Ozaki
gli opliti di Aristotele 
la tua civiltà è quelli che ti sei impegnato a trasmettere ai bambini. Bentornato a casa Flavio!
Grazie nonnalaura. Spartaco non sono io, ma poco importa. Condividiamo lo stesso pensiero. Oltre che un destino tra i banchi e l’attitudine a restare senza parole ogni volta che siamo in montagna.
fufù
“…la tua civiltà” ? Non saprei…, troppe “civiltà” diverse in giro; difficile capire qual’è quella giusta.
Forse nonnaLaura intendeva Onestà.