Le nostre colpe

magritteChiederò all’associazione gelatieri italiani di scendere nelle piazze per difendere la scuola pubblica. E magari poi inviterò anche la corporazione dei mastri artigiani del legno, la federazione degli apicoltori, la lega italiana pallavolo femminile, la compagnia italiana di conservazione della frutta secca. Se fossi Howard Cunningham potrei chiederlo alla Loggia del Leopardo.
Chi si aspettasse che siano i docenti a lottare per una scuola migliore può stare fresco.

La scuola va a rotoli. Nonostante l’apprezzabile lavoro di molti colleghi la deriva di questo disfacimento sembra non doversi arrestare. A pagare il prezzo più alto di questo cedimento saranno le future generazioni. I cittadini di domani. Il corpo docente, disorganizzato e disorganico, ha le sue responsabilità.

I ladri della cultura ci sono entrati in casa. Hanno scassinato la porta. Adesso arraffano tutto e distruggono quello che non possono portare via. Noi che facciamo? Invece di cacciarli via, di gridare e reagire alla loro arroganza, continuiamo a spolverare i pomelli della credenza come se nulla fosse.

L’idea che potrebbe farsi una persona esterna al mondo della scuola è che qualche improbabile manovratore occulto, magari il Ministero dell’Istruzione che ha smesso di assolvere ai propri compiti, e certamente l’irragionevole politica dei governi, da trent’anni a questa parte, abbiano in ugual misura tutti concorso e concorrano oggi alla triste metamorfosi della scuola italiana e al suo degrado. Ma i docenti? Cosa fanno i migliaia di insegnanti oltre a lamentare uno stato di incolpevole abbandono, a sottolineare l’estrema precarietà del proprio lavoro e condizioni sempre più umilianti? Di sicuro molto poco.

I docenti si oppongono, insorgono e manifestano contro il numero sempre più alto degli alunni per classe? Contro la riduzione del diritto al sostegno per molti alunni disabili? Contro lo svilimento dei programmi scolastici capace di abbassare paurosamente il livello degli insegnamenti e addirittura cancellare materie un tempo necessarie? Contro l’accorpamento degli Istituti e la concezione aziendale che contrappone le scuole e le condanna a una guerra fratricida per accaparrarsi le iscrizioni? No.

I docenti, nella quasi totalità, restano silenziosi. Pericolosamente in silenzio, perché è sempre pericoloso restare in silenzio quando davanti hai una palese ingiustizia. Di sicuro a nulla servono i mormorii nei corridoi. Lentamente il silenzio è tornato di moda. Ormai è legge, ci viene detto.

Ma ci sono leggi sbagliate.

E in questo senso non posso dimenticare i primi obiettori di coscienza che opposero un netto rifiuto alla legge del tempo che prescriveva l’obbligatorietà del servizio militare. È grazie al loro dissenso se, anni dopo, fu concepita la scelta alternativa del servizio civile.

Ci sono leggi sbagliate, ma tocca a noi puntare i piedi. Un chirurgo può operare indipendentemente dalla propria idea di società. Un benzinaio lo stesso. Un insegnante no. Il lavoro di docente ed educatore non può prescindere dalle proprie convinzioni. E se qualcosa va storto bisogna trovare la forza di obiettare.

All’epoca delle leggi razziali soltanto 12 docenti in tutt’Italia ebbero il coraggio di opporsi all’allontanamento di colleghi e studenti da atenei e scuole di ogni ordine e grado. Furono un esempio di grande coerenza. Anche oggi dovremmo pensare, qualsiasi disciplina ci si trovi ad insegnare, che l’insegnamento più grande sarà quello dato dell’esempio. E quale esempio diamo oggi ai nostri ragazzi se ci fa paura un provvedimento disciplinare, se arretriamo davanti alla tracotanza di un preside, se badiamo al nostro tornaconto, se non siamo disposti ad alzare la voce?

p.s.
In copertina: René Magritte, Il figlio dell’uomo, olio su tela, 1964.

Informazioni su RP McMurphy

Chito e RP McMurphy vivono a Roma, ma qualcuno giura di averli visti più volte dalle parti di Maracaibo. Hanno un amore dichiarato verso tutti i sud del mondo e un’istintiva simpatia per chi vive ai margini.
Questa voce è stata pubblicata in scuola e contrassegnata con , , , , . Contrassegna il permalink.

4 risposte a Le nostre colpe

  1. andreana ha detto:

    Il post è la radiografia di 3 ore di collegio docenti odierno. Sarà la stanchezza di fine anno, saranno gli adempimenti finali, ma ogni volta in questo periodo i collegi diventano la sede del fervore pedagogico di pochi e del silenzio di molti che non capiscono che non si tratta di questioni personali. E poi i sorrisini sotto gli occhi stanchi fanno salire la pressione già tenuta a bada a stento. Ho ascoltato con pazienza i colleghi della scuola media che elogiavano la scelta dei nuovi libri di testo per i ragazzi della 1ª media, così “rispondenti alle esigenze della scuola, corredati da tanti strumenti utili per svolgere i test iInvalsi…” e sono sbottata in mezzo a un silenzio surreale “Bravi, allenateli bene”. La risposta “E’ legge” ha scatenato l’ira delle mie colleghe delle elementari e l’intervento della DS che a malincuore ha dovuto ammettere che non si riesce a far cambiare direzione a noi maestre. Ho aspettato con ansia il momento in cui anch’io avrei relazionato sui nuovi testi e con grande piacere ho rimarcato che abbiamo scartato tutti i libri che avevano l’imprimatur dell’Invalsi (oltre il 90%). Pochi secondi di putiferio, poi la Dirigente ha fatto calare il sipario. E’ finito Carosello, tutti a nanna! No,non tutti. Sono quasi le 11 della notte e sono ancora qui a ripensare a chi “spolvera i pomelli della credenza” e che…forse mi iscriverò all’associazione gelatieri italiani. Ma qualsiasi cosa farò, sarò sempre dalla parte di McMurphy.

  2. RP McMurphy ha detto:

    Cara Andreana, la brutta sensazione è che visto un collegio, li hai visti tutti. Questa è purtroppo la situazione della scuola. Tanti docenti zelanti che spolverano pomelli e poco altro. Io il libro di testo neanche ce l’ho. Lo costruisco ogni anno con i bambini. Quelli che passa il convento li trovo deludenti e mortificanti. Scriverò un post su questo argomento. I programmi, a volerli seguire pedissequamente, stanno diventando sempre più poveri e asfittici. Prenderò un richiamo anche per aver fatto fare ai bambini più cose di quelle previste? chissà. Zero libro di testo. E zero (assolutamente zero) libro delle vacanze. Le vacanze sono fatte per riposare e lasciar sedimentare. Meglio ancora se circondati dal mare, come nella tua terra di pirati.

  3. andreana ha detto:

    Concordo pienamente. In 31 anni di lavoro non ho mai dato un libro per le vacanze.Spesso ho “litigato” con i colleghi per questo, come se durante l’anno fossero solo gli insegnanti a stancarsi. E l’immagine di un bambino che fa i compiti in spiaggia, invece che costruire castelli con la sabbia per poi distruggerli, è veramente avvilente. Quando a settembre si ricomincia, si ricomincia insieme.

  4. lezapp ha detto:

    fufù
    Quindi, se ho capito bene, anche tu vedevi Fonzi, eh ? 😛
    Che personaggi che giravano all’epoca !! Gli anni 70 ( Nixon a parte) sono stati anni molto belli, intensi… 😎
    Visto l’andazzo, non mi resta che unirmi al Vostro coro, ed alzo anche io la voce di fronte a questa lenta asfissia della scuola italiana.
    Ecco altre associazioni che potresti invitare:
    Los Indignados, Movimento Raeliano, Team Rocket, l’Avis, l’ Anpas, il Telefono azzurro-verde-viola…, Unione atei e Agnostici Razionalisti, L’albero azzurro, l’Opus Night, Lega anti vivisezione, AFS intercultura, lOrdine economico mondiale, I guerrieri della notte, Famiglia Bonduelle, Onda Studentesca, Giovani Marmotte, Famiglia Weasley, Pescatori di merluzzi (di Capitan Findus), I beni informati, Anonimi Astemi, Scuola Zoo, 100% Botanicisti, La Culturale Solitudo, Movimento per la vita, l’ABA (anonimi balbuzienti amanti), l’UPPA (una password per amico), ANAS (associazione nazionale andare a spasso), M&P (misantropi e paranoici), l’ ASI (associazione strozzini Italiani), l’ANAPI -(associazione nazionale allungatori pirillari Italiani), l’AVPSSC (associazione venditori di panini con salsiccia senza cetriolini), l’ANDA (associazione nazionale divulgatori dell’ambarabaciccicoccò), l’Associazione ambientalista per la salvaguardia degli acari, Finntrolls (associazione culturale di troll romani), Revisori della Realtà (associazione di burocrati/censori cosmici), ASVDSB (associazione sterminio viulento delle stupide balene), l’Associazione Calcistica Macellai Firenze, l ‘Associazione Nazionale delle Sogliole ( di peppaPig), AAM (associazione atei militanti)…
    Sarà mica un caso che oggi siamo rappresentati da Mr. “Frenzi” ?? Voi vedè McMurphy che, in Italia ricominciano gli “happy days” ? 🙄
    Isla bonita ti saluta ciauzz

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...