A 20 anni studiavi che la Costituzione italiana non è una semplice raccolta di leggi qualsiasi, ma essa stessa fonte di diritto, vera e propria stella polare dell’ordinamento. A 48 la riprendi in mano e provi a rileggerla. Quello che ti sembra adesso è che sia una bella raccolta di occasioni sprecate, di aspettative deluse, di promesse fantasiose. La fiducia dei padri costituenti è stata tradita. Abbiamo trasformato tante speranze in bugie.
Spenti gli echi della guerra e persi per strada i buoni propositi di una ricostruzione etica che avrebbe dovuto scongiurare per sempre gli orrori del passato, viviamo oggi la triste condizione di chi galleggia nell’indeterminatezza di un sistema politico che ha smesso di essere credibile, sottoposti a una specie di schizofrenia normativa. Perché lo Stato ti chiede di rispettare le leggi. Lui però la Costituzione la rinnega ogni giorno.
Lavoro nel mondo della scuola. Non può passarmi inosservato l’articolo 33.
L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento. La Repubblica detta le norme generali sull’istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi. Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato.
Succede invece il contrario. Lo Stato versa ingiustificati contributi alla scuola privata e taglia ovunque quando si tratta di spese per la scuola pubblica. Governi di destra e di sinistra sono ugualmente artefici di questa vergogna. Concordi nel tradire la Costituzione e nell’avvelenare il nostro sistema scolastico. Chi avesse voglia di amareggiarsi un po’ può cliccare qui. Oppure qui e qui.
Così chiudo il libretto della Costituzione e rivorrei i miei 20 anni. Rivorrei l’innocenza dello studente che andava all’università prendendo il 98 e il 310. Che faceva la strada con Giovanni, credeva in un mondo migliore, ascoltava Van Morrison e di notte guidava una verde Opel Kadett, del tutto uguale a quella di suo nonno.
Fufù Murphy, e allora come stai ?? Dai che manca poco alle vacanze dalla scuola…
La costituzione ? …he he he 🙄 Rivivere delusioni vissute, fa sempre bene . Ricordarsi le “fregature” ricevute, tengono sveglio lo spirito. Visto hai che bella gente che ci rappresenta… 😕 “Devono morire tutti “, come dice Beppe Un saluto da islabonita 😎
…mannaggia la fretta.
Probabilmente già lo conosci, ma lo posto per coloro che passano qua da Voi…
Qui, dall’altra parte del mare (a seconda dei punti di vista) si sopravvive, si starnazza, ci si guarda in cagnesco, si balla, si danza. Scegli pure. E tu? Immagino che la tua isola in questi giorni sia bellissima e che basti guardare il mare per stare bene. Il suggestivo pezzo di Silvano Agosti lo conoscevo. Diciamo che, in parte, lo condivido, ma sarebbe troppo lungo ora stare a spiegare. Alzo il calice. A te, uomo mascherato.
fufù
L’isola è e rimane sempre un posto unico dove poter vivere. E’ l’uomo che non si accontenta + di star bene guardando il mare e le bellezze naturali di questa terra.
“E tu?”
E io/noi (in famiglia) galleggiamo, spirito corazzato . Sembra un paradosso ma possiamo ancora dire di essere persone privilegiate, rispetto ad altre zone dell’isola; giù al sud c’è fame, disperazione…
Qui ci salva la proprietà (è raro che qualche sardo non ne possieda uno o + pezzi) di un po’ di terra coltivabile. Non oso pensare a chi vive in città…
*Un Pastore Sardo in un intervista…. (credo su videolina, tv sarda).
” come va sig.Toreddu ?”
” eh, menomale la crisi è finita: ora inizia la fame …”
Su Agosti ti capisco perfettamente; idem con patate. Ma rimane comunque un messaggio di notevole spessore…
Cin cin con il tuo calice 😎
Il nostro non è più uno Stato di ” sana e robusta costituzione”. Ha bisigno di cure. E le risorse non è vero che non ci sono, è che vengono versate nelle casse sbagliate. Abbiamo voltato le spalle ai principi fondamentali, tradito noi stessi e le generazioni future. Ci siamo voltati dal lato sbagliato.Nel dicembre del 1995 mi trovavo nel Chiapas durante la rivoluzione Zapatista e una delle cose che mi ha colpito profondamente erano gli indios che per strada voltavano le spalle al corteo governativo e al suo seguito di camionette con i mitra spianati. Un gesto semplice e così significativo allo stesso tempo. Per me di una forza incredibile.
fufù
“Nel dicembre del 1995 mi trovavo nel Chiapas…”
O perbacco, il mondo è piccolo, sempre + piccolo… A Natale dell 95 ache Io mi trovavo nel Chiapas, alle cascate di Agua Azul in compagnia degli hummers in assetto da guerra… Mancava solo S. Stallone (Rambo) Che paradosso !!
Confermo, Andreana, la forza incredibile del gesto di protesta degli indios mi fece rizzare “el pelo”…
“Noi”, un’azione del genere manco ce la sognamo 😦
Ehi… in Chiapas ci sono stato anche io…. Un caso? Oppure c’è un filo invisibile che unisce gli opliti come in una collana?
fufù
…sempre + piccolo… 😛
C’è sempre un filo che unisce, McMurphy, come c’è sempre una linea che divide.
A proposito del sub comandandante Marcos, pare abbia lasciato il comando del ezln.
Conosco tante persone che sono state nel Chiapas, eppure hanno visto cose diverse da quelle che ho visto io, che abbiamo visto noi. Sì, c’è un filo, ma a questo punto non credo sia invisibile.