Va bene, i bambini e le favole si associano che è una meraviglia. Questo si sa. È indubbio infatti che attraverso le favole i bambini inizino a scoprire il funzionamento del misterioso mondo che li circonda e di cui sono istintivamente curiosi, così come nello stesso tempo gli adulti grazie alle favole abbiano la possibilità di aggiungere a costo zero un’informazione, un insegnamento, un motivo di riflessione.
Però dico basta. Basta coi lupi cattivi, le volpi infide, i leoni prepotenti, le formiche operose, gli orsi impacciati, i rospi tristi, le cicale imprevidenti, gli asini sciocchi, i gufi saccenti e le tigri arroganti. Porca miseria, gli animali non sono così.
Possibile che per consigliare a un bambino di ascoltare le parole della mamma non ci siano altre strade che raccontare di un lupo smanioso di crudeltà e poi si debba attendere l’intervento risolutore di un cacciatore (un cacciatore??…) che per riportare il lieto fine a quel lupo deve aprirgli la pancia?
Molti anni fa partecipai con i bambini della mia classe a una manifestazione che si teneva tra le case e i cortili popolari di Corviale e sviluppava interventi legati al tema del pregiudizio. Facemmo un grande murale dipingendo un tenero lupo rosa e un’innocua volpe obesa, con una scritta: Il lupo non è cupo, la volpe non ha colpe. Ecco. Finiamola con questa visione antropocentrica che fa di ogni animale un concentrato semplificato dei nostri vizi e delle nostre virtù. E siamo onesti. Smettiamo di raccontare favole fuorvianti (ho in mente anche una certa produzione Disney così imbottita di retorica reazionaria, maschilista, segregazionista), scegliamo altre storie, ce ne sono tante.
Osservare gli occhi dei bambini mentre ascoltano una storia è pari all’incanto che si può provare contemplando l’oceano dall’alto delle Cliffs of Moher. Quegli occhi sono meravigliosi, non possiamo riempirli di stereotipi.


‘Il gomitolo di lana’ è una fiaba bellissima in cui sul finale una volpe tanto dolce fa capire al protagonista, un gomitolo di lana, quanto siano belli i segni che le vicende della vita ci lasciano addosso, pur rendendoci ‘imperfetti’.
Non conosco questa favola, ma già il fatto che il protagonista sia un gomitolo di lana me la rende simpatica
Purtroppo il vizio degli umani è di umanizzare gli animali, scaricando su di loro le proprie creudeltà.
Ciao. Pensa che mia madre ci raccontava, invece delle favole, i miti greci, gli episodi dell’Iliade, Eneide e Odissea, gli eroi della storia… io sono cresciuta con psiche e amore, Polifemo, Caronte, Giulio Cesare, Napoleone… Anche se in tante favole si trovano interrogativi e insegnamenti…
ciao Marcella, ecco, appunto. I miti greci sono favole bellissime, ricchissime di interrogativi e insegnamenti.
Già… se poi pensi che arrivi alle medie che hai già fatto il programma…🤣