S e G stanno discutendo animatamente per uno scambio di carte pokemon che ha innescato un’accesa controversia. S vorrebbe annullare lo scambio e ritornare in possesso della sua carta, G si rifiuta. Entrambi i bambini hanno lacrime agli occhi. La classe si divide in due fazioni, alcuni sostengono le ragioni di S, altri quelle di G. Vengo coinvolto nella contesa ma le argomentazioni di uno e dell’altro mi sembrano entrambe legittime.
Che fare? Dico ai bambini che in questo caso la ragione sembra davvero essersi messa di traverso, così che ognuno dei due ne ha un pezzetto. In questo modo non posso dare ragione a uno senza deludere ingiustamente l’altro. Un pezzetto di ragione non basta quando dall’altra parte ce n’è un altro ugualmente meritevole di considerazione.
Sembra una situazione di stallo da cui non poter uscire. Invece no. Una strada c’è. Dopo aver discusso lungamente dico che non voglio apparire ingiusto agli occhi di uno o dell’altro. Per questo l’unica via perseguibile è scontentare entrambi i contendenti. Mi faccio consegnare le carte oggetto del litigio e dichiaro che le terrò sotto sequestro. Le metterò nell’armadio, a meno che i due bambini non vengano da me dopo aver trovato un accordo. In quel caso le restituirò.
Non so quello che succede dopo, ma alla fine della giornata i due bambini vengono da me perché hanno trovato una soluzione. Era un litigio. È diventato due sorrisi.