Palermo. Il tribunale incarica Paolo Giaccone di effettuare una perizia sull’impronta lasciata da un killer di mafia nel luogo di una strage. L’impronta è una prova fondamentale. Paolo Giaccone riceve pressioni e minacce affinché non arrivi a un risultato utile alle indagini, ma non si lascia intimidire. Sa bene come funzionano le cose nella sua città, ma sceglie di eseguire il proprio dovere per il bene della collettività.
Il killer mafioso verrà condannato. E Paolo Giaccone cade in un agguato la mattina dell’11 agosto 1982 mentre cammina nei viali del Policlinico di Palermo.