Ho sentito definire le persone a bordo della Global Sumud Flotilla straccioni. Paragonati a perditempo con l’abitudine all’ozio o alle gite per mare. Ho visto perfino foto, in realtà dei fake, che ritraevano l’atmosfera a bordo come se si trattasse di scriteriati baccanali orgiastici. Ho sentito dire bugie sul diritto marittimo internazionale e la voce del ministro degli esteri affermare che il diritto internazionale è importante, ma fino a un certo punto.
Ho sentito raccontare la folla che ha riempito le piazze e le strade di tutte le città italiane come fosse l’occasionale pretesto per esprimere irragionevoli contestazioni e coprire esercizi di guerriglia urbana. Ho sentito il primo ministro della Repubblica (questo però l’avevo già sentito ai tempi della buona scuola) definire i docenti che hanno aderito allo sciopero generale, accettando la decurtazione dello stipendio in cambio della possibilità di manifestare il proprio malumore, come lavativi con l’unico intento di allungare il fine settimana.
Poi ho pensato: ma di che ti meravigli? Non è mica una novità, è successo in tante altre occasioni. Succede ogni volta che dei piccoli uomini, davanti alla grandezza di un anelito che alcuni vivono come un brivido attaccato alla pelle, per non essere schiacciati dalla propria meschina piccolezza e poter continuare a perseguire i propri interessi hanno bisogno di mistificare la realtà, provando a banalizzare e sporcare quel sogno.
Ps
Il titolo del post è un verso della canzone Cantaré di Alessandro Mannarino.

