Giubileo

Mi chiamano da scuola. Sono il responsabile del defibrillatore e mi chiedono dove trovare le chiavi che aprono l’armadietto che lo contiene. Bisogna predisporre tutto perché la scuola possa ospitare i gruppi di ragazzi che arriveranno a Roma per il giubileo dei giovani. Sono 284 gli Istituti scolastici pubblici coinvolti nelle operazioni di accoglienza. La nostra scuola è tra questi. Nella maggioranza dei casi i letti saranno sistemati nelle palestre.

Ma porca miseria, penso. Qui non è come ospitare i rifugiati di una guerra o di un terremoto. In questo caso non c’è l’esigenza di far fronte a un’emergenza civile. Non ho niente contro i ragazzi che verranno a Roma da tutto il mondo, mi fanno perfino tenerezza, ma questa è una festa cattolica. Siamo a Roma. Guarda caso proprio la città con il più alto numero di chiese, parrocchie, scuole private a orientamento cattolico, conventi, fondazioni, monasteri, Istituti pontifici, curie, alloggi religiosi di ogni genere. Luoghi che avrebbero potuto facilmente risolvere autonomamente il problema dell’ospitalità. E invece. Invece, come stabilito dagli accordi tra il Vaticano, il governo e Roma Capitale, i presidi delle scuole hanno già consegnato le strutture pubbliche e laiche ai delegati giubilari.

Mi viene in mente il già smentito e invalidato articolo 33 della Costituzione e la sua espressione senza oneri da parte dello Stato. Se quella formula si riferiva ai soli costi dell’istruzione, immaginiamo allora cosa avrebbero pensato i redattori del testo costituzionale in riferimento alle feste che il culto periodicamente si concede. Altro che fonte di diritto. La Costituzione italiana è una lunga raccolta di propositi che non hanno avuto modo di realizzarsi, di indicazioni illuminate e aspirazioni che il tempo ha finito inesorabilmente per lasciarsi alle spalle. La volontà dei padri costituenti è stata molto spesso rinnegata. E oggi la Costituzione italiana potrebbe chiamarsi anche Gnosi delle fanfole, che tanto sarebbe lo stesso.

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About RP McMurphy

Chito e RP McMurphy vivono a Roma, ma qualcuno giura di averli visti più volte dalle parti di Maracaibo. Hanno un amore dichiarato verso tutti i sud del mondo e un’istintiva simpatia per chi vive ai margini.
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