Balla coi lupi

balla-coi-lupiQualche tempo fa una giovane maestra mi ha scritto che lei non ce la faceva a ironizzare su ogni genere di proposta che gira nella scuola. Che un approccio come il mio, sempre critico verso tante nuove idee, non le sembrava per niente ragionevole. A essere perennemente in lotta si fa una fatica troppo grande, sosteneva, e poi alla fine non si va da nessuna parte.

Dato per scontato che WathsApp non fosse il luogo giusto per replicare, mi augurai che avremmo presto trovato il modo di riprendere quel confronto. Invece no. Come ho capito dopo, la maestra non considerava mica aperta la questione. Aveva espresso il suo pensiero e questo doveva bastare.

A quella maestra, entrata certamente nella scuola pubblica con tutti i migliori propositi possibili, un paio di cose comunque vorrei dirgliele.

Agli occhi di tanti colleghi sembrerà, magari a ragione, che nell’Istituto io faccia una scuola non proprio convenzionale, tuttavia credere che questo comporti una continua lotta è un errore. È vero, la scuola pubblica cammina a passi decisi verso la complessiva abiura dei propri doveri, il sistema neoliberista ha preteso che si mettesse mano ai programmi e alle metodologie, i ministri alla guida dell’Istruzione sono una collezione di mezze figure senza alcuna vocazione, la classe docente è stata tradita da qualsiasi sigla sindacale, insomma quei visionari dei Pink Floyd ci avevano visto giusto, ma io sono assolutamente in pace.

Continuo a fare il maestro nell’unico modo che reputo possibile. Che cosa vogliano da me le disposizioni ministeriali o le circolari, oltre a distruggere un pezzo per volta la scuola che mi sta intorno, non è una questione rilevante. Devo rendere conto ai bambini delle mie classi, e poi domani, agli uomini e alle donne che saranno. È già un compito decisamente oneroso per preoccuparsi di altro. Così non arzigogolo comportamenti accomodanti per il solo fatto di dover trovare un modo che mi salvi da possibili reprimenda. Non mi interessa. Per questo sono in pace ogni volta che arrivo a scuola, e perfino, come del resto è successo, davanti a un provvedimento disciplinare o a una sospensione.

A 57 anni il mio compito non è quello di erigere barricate o buttarmi gridando contro un nemico soverchiante. E neanche quello di convincere qualcuno o fare proseliti. A vent’anni magari. A vent’anni si ha l’età giusta per le rivoluzioni, si brucia di fiamme veementi come un fuoco appena acceso. A 57 invece, perduto per sempre il vigore delle contestazioni giovanili, così come la pretesa di cambiare il mondo, si è come quei ciocchi che continuano a consumarsi e a riscaldare, ma lo fanno senza irruenza. Il coraggio delle proprie azioni, che resta, diviene allora tranquillità.

È sbagliato anche ritenere che a infischiarsene delle mode che si accendono nella scuola, a non seguire le correnti e a stare fuori dal coro poi non si vada da nessuna parte. Si arriva per lo meno ogni sera in pace con se stessi per aver fatto semplicemente ciò che doveva esser fatto. Un traguardo mica da poco.

Hai presente il film Balla coi lupi, vorrei dire alla giovane maestra. Il comportamento del tenente John J. Dumbar mi sa che spiega la questione più di tante altre parole. Perché è quello di un uomo che, quando arriva a Fort Sedgwick, l’avamposto disabitato in un mondo che non esiste più, continua comunque a fare il lavoro in cui crede non curandosi del resto.

Ps
In copertina un’immagine da Dances with Wolves, 1990, film prodotto, diretto ed interpretato da Kevin Costner.

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About RP McMurphy

Chito e RP McMurphy vivono a Roma, ma qualcuno giura di averli visti più volte dalle parti di Maracaibo. Hanno un amore dichiarato verso tutti i sud del mondo e un’istintiva simpatia per chi vive ai margini.
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5 Responses to Balla coi lupi

  1. Avatar di Andrea Andrea ha detto:

    Caro Maestro, ogni tanto penso alla gonna che a volte indossavi, alla scarpa blù abinata alla scarpa rossa.
    In altri tempi avevano un significato preciso, chiaro, definitivo, ora sembrerebbe una provocazione come tante altre mode, inutili a mio parere, attuali. Distruggono tutto.
    Un abbraccio
    Andrea, papà del matematico completo

  2. Avatar di sarapietrangeli sarapietrangeli ha detto:

    Grazie per aver dato le parole anche a me per provare a descrivere come faccio il mio lavoro tutti i giorni, all’insegna dell’onestà e del senso del servizio alla cittadinanza. Perché la sua situazione è vera nella scuola, ma non é molto dissimile anche in altri settori della Res Publica.

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