
L’epiphyllum è bianco come sono bianchi i gigli di mare che ho riportato un giorno dal sud del mondo. E come i gigli di mare l’epiphyllum la sera lascia andare libero un profumo che fa tremare le gambe. Così ai fanatici intolleranti direi: se proprio avete la fissazione di dividere gli uomini in categorie cominciate da qui. Separate chi conosce quella magia da coloro che invece non l’hanno mai sentita.
È un incantesimo. Di giorno quel profumo non si avverte. Bisogna aspettarlo. Che arrivi l’estate neanche basta, serve che giunga la sera, quando le ombre si fanno lunghe, si preparano le cene e le giornate si cullano dondolando nello spazio che c’è tra quello che si è appena fatto e quello che forse si farà domani.
In un momento come quello si rimane sbalorditi. Allora può capitare di stare inginocchiati sulla sabbia e scavare con un cucchiaio nella speranza di arrivare ai bulbi. Che inginocchiati bisognerebbe sempre stare quando tremano le gambe. Perché saremo anche abituati all’idea di essere in cima alla piramide dei viventi, ma poi basta un fiore per smettere di pensarlo. Un fiore bianco col suo profumo incredibile.


Grazie caro Chito, sei diventato anche un bravissimo giardiniere.
grazie Big Chief, in fondo non c’è molta differenza tra un giardiniere e un maestro elementare…